PERUGIA –  Nata ufficialmente negli Stati Uniti nel 1973, la figura dell’operatore in ortoterapia ha fatto ora la sua comparsa anche a Perugia grazie a un corso formativo che ha specializzato quindici persone in questa particolare attività, l’ortoterapia, che si propone di migliorare le condizioni di salute di colui che ne usufruisce attraverso attività di giardinaggio, orticultura, cura delle piante e l’assistenza di un terapista esperto.

Il corso, giunto a conclusione martedì 10 dicembre con la consegna degli attestati, è parte del più ampio progetto ‘Futuro nel verde’, ideato dallo studio agronomo Marucci-Schiaffelli e sviluppato dalla cooperativa sociale Perusia onlus insieme a Centro di ateneo per i musei scientifici (Cams), Fondazione per l’istruzione agraria di Perugia, Federazione italiana di produzione di piante officinali e Rete delle fattorie sociali. L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, ha preso il via quest’anno con quattro corsi di formazione professionale finalizzati all’utilizzo e valorizzazione del verde negli ambiti produttivi e terapeutici.

“Futuro nel verde – ha spiegato l’agronoma Beatrice Marucci – è un progetto di welfare di comunità volto a includere e professionalizzare persone appartenenti a quelle che sono state individuate come classi fragili. L’obiettivo è quello di utilizzare gli spazi verdi della città e del territorio limitrofo per promuovere delle professionalità nel settore del verde, nelle sue varie sfaccettature tecniche, agricole e riabilitative, e di conseguenza migliorare il benessere della popolazione tutta”.

In particolare, all’Orto botanico di Perugia si è tenuto il Corso per la realizzazione di un giardino dei profumi accessibile, con piante officinali e aromatiche; a Casalina, il Corso per la corretta e moderna coltivazione di piante officinali; al Cams il Corso di formazione per operatore in ortoterapia; alla casa di quartiere ‘Casa Padre Pio’ di Castel del Piano il Corso per la realizzazione di un giardino accessibile per la coltivazione e cura di piante officinali da profumo.

Di questi, i primi tre corsi verranno riproposti anche nel 2020. Circa 25 sono stati i docenti che hanno seguito i 60 corsisti complessivi, ognuno dei quali ha svolto lezioni teoriche e pratiche per 128 ore. Le attività portate avanti dai partecipanti hanno anche permesso di realizzare concretamente, nelle sedi che hanno ospitato le lezioni, le relative strutture obiettivo dei corsi, utilizzabili anche dalla cittadinanza e utili all’intero territorio. I partecipanti al corso per operatore in ortoterapia hanno, invece, sviluppato degli elaborati con proposte concrete e utili di nuovi spazi e attività nel verde aperti e accessibili.

“Le attività di ortoterapia, diversificate a seconda dell’utenza a cui sono destinate – ha commentato l’agronoma Carla Schiaffelli –, potranno essere portate avanti anche all’interno dei tre siti già realizzati. Ne potranno usufruire anziani o persone con disabilità psichiche varie. L’operatore in ortoterapia sarà il trait d’union tra gli obiettivi terapeutici individuati dall’equipe medica o sanitaria che segue il paziente e il loro concreto perseguimento attraverso il verde. Educatori, psicologi o medici non sempre sanno utilizzare il verde per raggiungere i loro obiettivi terapeutici. Queste sono le capacità dell’operatore in ortoterapia”.

All’evento sono intervenuti Erminia Battista, responsabile del progetto Piedibus, Federica Cane dell’America Horticoltural Therapeutic Association, Simone Brustenghi di Amorinisafety, Simone Donnari, presidente del Centro Atlas, Patriza Moretti, neuropsichiatra dell’Università degli studi di Perugia, e Michele Tufo, responsabile dell’Orto terapeutico dell’Istituto serafico di Assisi.